Un Progetto di Identificazione. Sperimentando l'Architettura Morbida di i-Mesh per il modello visivo e poetico dell'installazione ‘Weaving Architecture’ alla Biennale Architettura 2018.
Il progetto di EMBT Miralles Tagliabue per la Stazione della Metropolitana Clichy-Montfermeil a Parigi - un punto cruciale di connessione che avverte la necessità di identità e integrazione urbana - presenta una naturale affinità semantica e linguistica con i-Mesh.
Questa affinità formale e intrinseca rivela il "modello visivo e poetico", una sorta di anticipazione dell'ingegneria futura su scala reale. Il progetto, frutto di una lunga e approfondita ricerca sul pattern - selezionato dal team creativo guidato da Benedetta Tagliabue - si riflette nei segni e nelle iconografie dell'Africa attraverso un mix di trame, intrecci e colori naturali e artificiali, sovrapponendo luci, ombre e riflessi.
L'uso di fibre ignifughe e a lunga durata, come matrice identificativa e iconica, conferisce un ruolo primario al nero del carbonio, al bianco della fibra di vetro, alla lucentezza del basalto e all'arancio del Kevlar colorato. i-Mesh, un materiale poliedrico, si conferma un oggetto d'arte, capace di interpretare la forma, la coscienza e il significato dello spazio pubblico.
Un materiale prelevato dal mondo della performance e riconvertito, in grado di adattare il proprio linguaggio alle diverse esigenze espressive - ora legato al minimalismo, ora al decoro - per sviluppare l'infinità contemporanea contenuta in un filo.