Behind the Mesh

AIR WALL: Che cos'è un muro?

2BW - close up, Migliore+Servetto, 80x250cm, Carbonio e Fibra di vetro, Arazzi Contemporanei, 2018

Nel tessitura complessa delle dinamiche umane, la socialità plasma esperienze, relazioni e dialoghi tra le persone, le forme della conoscenza e dello scambio. Simultaneità e interconnessione caratterizzano un tempo dove la tecnologia supera la dimensione funzionale per diventare messaggio, significato e senso del rapporto col mondo. Così il confine tra ciò che si può condividere come esperienza anche collettiva, e ciò che permane riservato ad una sfera personale e individuale, si fa sempre più sottile e sfumato.

La pandemia planetaria ha posto in maniera urgente e radicale la necessità di concepire ambienti separati, privati, esclusivi – non solo per ragioni di sicurezza e protezione - ma come nuova tendenza verso un’ intimità pubblica affinata nella relazione con le persone e le comunità. Questo evento ha ridisegnato i luoghi e l’organizzazione del lavoro, le modalità di dialogo, i processi e i metodi della trasmissione educativa e cognitiva, le fruizioni e gli spazi per l’intrattenimento e la mobilità collettiva. E così l’impianto tradizionale che a lungo aveva caratterizzato l’identità degli spazi condivisi è stato messo in discussione, insieme alle forme dell’interazione sociale riferito all’abitare e allo stare insieme.

L’esperienza della pandemia, le restrizioni, e un sostanziale cambio di stile di vita e di lavoro hanno portato a riconsiderare il concetto stesso di spazio domestico e di spazio pubblico, e hanno evidenziato la necessità di ambienti flessibili e adattabili alle esigenze mutevoli delle persone e dei contesti. Oggi l'abitare non è più solo una questione di comfort e funzionalità ma di sicurezza e benessere psicofisico, è una domanda articolata, una piattaforma adattabile per gestire situazioni fluide e in cambiamento. 

BW+G - close up, Migliore+Servetto, 80x250cm, Carbonio e Fibra di vetro, Arazzi Contemporanei, 2018

Non solo. Il lavoro, con il ricorso allo smart working come frontiera di un tempo liberato, restituisce un futuro di case progettate per favorire una coabitazione morbida tra spazi pubblici e privati per individui che si alternano tra interazioni sociali e professionali, all'interno di ambienti domestici che moltiplicano funzioni e identità spaziali, professionali, familiari. In una sorta di intimità pubblica che caratterizza luoghi e stili dell’abitare e lavorare contemporaneo.

Sensibile anche alla sostenibilità e all'ecologia nei gesti minuti e continui delle abitudini quotidiane, nelle soluzioni abitative che cercano armonia e rispetto per l'ambiente circostante. Così, materiali eco-sostenibili, design bioclimatici e tecnologie innovative sono diventati parte integrante della progettazione in tutti i settori del design di prodotto, di processo, di servizio.

Tuttavia, questa emergente necessità di separazione non implica l’isolamento, e può anzi diventare un'opportunità per creare spazi sicuri e accoglienti che promuovono connessione e collaborazione responsabile. Ambienti condivisi ma distinti che favoriscono una maggiore produttività e concentrazione, mentre garantiscono sicurezza e tranquillità.

Nascono da queste considerazioni progetti innovativi chiamati a soddisfare esigenze di separazione e condivisione nei luoghi pubblici, fatti di muri permeabili che distinguono ma non dividono, soluzioni innovative e personalizzabili per creare spazi discreti in ambienti pubblici, con ampi flussi d'aria ininterrotti e una connessione visiva costante. Come Thinking Box, il progetto, concepito e realizzato dall’azienda canadese Renocon Design Center per la società di comunicazione Antisocial, studiato e sviluppato in collaborazione con i-Mesh, e destinato agli uffici dell’azienda di Vancouver. Un air wall, una parete permeabile, un separatore realizzato in fibra di basalto con il pattern Random caratterizzato da una tessitura ortogonale, piacevolmente caotica, che consente un tensionamento bidirezionale. 

Thinking Box - Renocon Design Centre, i-Mesh Project
Cristiana Colli
AUTORE
Laurea in Scienze Politiche, giornalista, ricercatore sociale, cura l’ideazione e l’organizzazione di progetti culturali, eventi, mostre, festival, programmi di valorizzazione. Per istituzioni pubbliche e private, musei, imprese, fondazioni realizza e promuove strategie di comunicazione sociale e culturale legate al paesaggio, all’architettura, all’arte contemporanea e al design, alla fotografia, al made in Italy. È direttore della rivista Mappe, e dal 2011 è ideatore e curatore di Demanio Marittimo.Km-278.

Questa installazione consente di creare spazi distinti senza la perdita di luce e d'aria, garantisce privacy e personalizzazione - in termini di pattern e densità – e grazie a una struttura e materiali resistenti che filtrano e riflettono passivamente le radiazioni solari eccessive, garantisce allo spazio coperto comfort termico e visivo. Le sperimentazioni pionieristiche di i-Mesh sul fronte dell’air wall iniziano intorno al 2011 e segneranno anche la lunga collaborazione con Natuzzi, leader italiano nella produzione divani e complementi. Al Salone del Mobile del 2013, l’azienda di Matera presenterà per la prima volta il muro d’aria, un segno che per molti anni ha caratterizzato gli allestimenti e le soluzioni espositive in eventi culturali e commerciali, a partire dalla necessità di sviluppare ambienti di accoglienza con partizioni flessibili.

La stessa Collezione Arazzi Contemporanei - un fronte di ricerca e riflessione operativa costante sui temi della permeabilità, della trasparenza, della coesistenza di segni, materiali, sensibilità diverse in un unico segno – si è misurata con questo ordine ampio di tematiche progettuali, in particolare sul dialogo pieno/vuoto. Negli arazzi di Ico Migliore – Studio Migliore+Servetto, Milano – lo sguardo posiziona la superficie oltre la materia e dentro l’attraversamento. Per moltiplicare i punti di vista e i piani in sequenza – qualche volta aumentati dallo scarto del bicolore - con lo sguardo che attraversa e atterra su una superficie mutevole, diversa ad ogni esposizione. In questo viaggio nella visione l’arazzo è un dispositivo, allo stesso tempo opera conclusa e opera aperta, preparata a infinite metamorfosi.

2BW - close up, Migliore+Servetto, 80x250cm, Carbonio e Fibra di vetro, Arazzi Contemporanei, 2018
Cristiana Colli
AUTHOR
Laurea in Scienze Politiche, giornalista, ricercatore sociale, cura l’ideazione e l’organizzazione di progetti culturali, eventi, mostre, festival, programmi di valorizzazione. Per istituzioni pubbliche e private, musei, imprese, fondazioni realizza e promuove strategie di comunicazione sociale e culturale legate al paesaggio, all’architettura, all’arte contemporanea e al design, alla fotografia, al made in Italy. È direttore della rivista Mappe, e dal 2011 è ideatore e curatore di Demanio Marittimo.Km-278.