Il 27 giugno è la Giornata Mondiale delle Micro, Piccole e Medie Imprese. Istituita il 6 aprile 2017 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (ONU) con la Risoluzione n. 71/279, ha visto il sostegno di 54 Stati membri in rappresentanza di oltre 5 miliardi di persone in tutto il mondo. E’ inserita nell’ambito dell’Agenda 2030, il programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità.
Le PMI cuore pulsante dell’economia Europea.
Le PMI rappresentano il 90% delle imprese, il 60-70% dell’occupazione e il 50% del PIL a livello mondiale. Sono la spina dorsale delle società, contribuiscono alle economie locali e nazionali e al sostentamento dei mezzi di vita, in particolare tra i lavoratori poveri, le donne, i giovani e i gruppi in situazioni vulnerabili.
Per le loro caratteristiche le PMI hanno il potenziale per trasformare le economie, favorire la creazione di posti di lavoro e promuovere una crescita economica che promuove e sostiene policies di equità. L’istituzione della Giornata ha l’obiettivo di valorizzare e promuovere il ruolo delle PMI e di esplorare le opportunità di una loro ulteriore affermazione anche in relazione alle buone pratiche di coalizione delle filiere transnazionali.
Il sistema economico italiano poggia sulla centralità strategica delle PMI, autentica infrastruttura economica che ha fatto del networking tra piccole e medie imprese un modello di sviluppo basato su programmi di innovazione incrementale dei processi, dei prodotti e dei significati. Questo ha permesso di alzare la qualità dei beni e dei servizi fino a farne un modello di business, e un decisivo vantaggio competitivo legato all’export e al posizionamento nel mercato. Le piccole e medie imprese impiegano l’82% dei lavoratori in Italia - oltre la media UE - e rappresentano il 92% delle imprese attive. Questi numeri dicono che le PMI sono un tratto saliente dell’economia italiana e riflettono tradizioni e imprenditorialità diffuse nei territori. Sono depositi di conoscenza teorica e applicata, soggetti cognitivi a monte nelle catene del valore, e presidi fondamentali per la tenuta sociale e lo sviluppo socio-culturale delle comunità.
i-Mesh: la PMI che “ammorbidisce l’architettura”.
In questo scenario, dove la dimensione è un dato che non rappresenta per intero la missione e la visione d’impresa, considerata la specificità di produzioni che si collocano tra i segmenti globali, i-Mesh può essere considerata esemplare. I-Mesh unisce le identità le modalità e le prospettive del produrre contemporaneo - i contenuti di sperimentazione scientifica e i saperi formali, la creatività come fattore di innovazione, la manifattura intelligente che rigenera il saper fare della tradizione con ancoraggi nelle filiere professionali e transnazionali estese del saper essere. Il tessuto brevettato, pluripremiato, sostenibile e completamente personalizzabile per l'architettura, il design, l'arte è una novità assoluta.
Un tessuto non tessuto composto da fibre naturali e performanti per l’indoor e l’outdoor, un prodotto coerente con i protocolli dell’economia circolare – produzione ottimizzata e su misura quindi zero waste, e scarti in quantità minime riutilizzati per iniziative e programmi di produzione artistica e di design. E’ quella manifattura che ha imparato a incorporare nei beni e servizi i valori delle comunità originarie, e i contenuti immateriali che rimandano alla dimensione valoriale fatta di sostenibilità, attenzione all’ecosistema, dimensione organica e olistica del proprio impatto consapevole.
Una squadra eterogenea, un team multiculturale.
Dopo oltre 30 anni di ricerca e produzione di tessuti nautici e aerospaziali, i-Mesh è oggi una comunità multiculturale con architetti, ingegneri, esperti di materiali, designer computazionali, curatori d'arte e comunicatori in stretto contatto con la committenza – architetti, general contractor, installatori. L’identità, il pattern, la rete e le configurazioni sono il risultato di ricerche visive e studi scientifici sulle caratteristiche fisiche delle fibre high-tech. Un’esperienza che deriva dalla pluriennale attività di progettazione con prodotti e tessuti tecnici, dove sono richiesti i massimi livelli di prestazioni e affidabilità.
Dalle marche al mondo intero: L’approccio “glocal” di i-Mesh.
i-Mesh è prodotto e concepito in Italia, nelle Marche, terra di capitalismo molecolare, tradizioni manifatturiere di massima eccellenza, specializzazioni produttive, posizionamento e leadership continentale. Il sistema valoriale marchigiano è un’identità riconosciuta e interiorizzata a partire dal paesaggio progettato della tradizione mezzadrile, dove l'eleganza della natura e la morbidezza delle colline sono il portato di una cultura produttiva e di una visione estetica, quasi religiosa. In questo contesto, le radici che permangono sono la solida consapevolezza di un messaggio e di una cultura d’impresa che ha saputo conquistare la fiducia di committenze importanti ed esigenti. Una filosofia sostenibile per un mondo globalizzato. La dimensione mondo di i-Mesh è nella sua capacità di tradurre tendenze, processi e desideri contemporanei in un modello d’impresa capace di fornire vicinanza, progettualità e assistenza ai clienti di tutto il mondo, insieme a prestazioni produttive impeccabili e just on time.
La Promenade di Expo Dubai 2020.
Commissionata per creare comfort pubblico in un evento planetario segnato dalla sfida climatica, la Promenade di Expo City a Dubai, è una storia esemplare tra quelle di i-Mesh. La schermatura solare pieghevole più grande mai realizzata è stata progettata da Werner Sobek con l'idea di sfruttare il potenziale di personalizzazione di i-Mesh – i pattern dedicati e identitari - e le sue caratteristiche strutturali uniche. Questo progetto rappresenta il più lungo percorso pedonale ombreggiato di sempre, ed è un esempio di come si possa creare comfort in un ambiente cittadino esposto a temperature molto elevate, senza il ricorso a strutture pesanti e travi trasversali tipiche di installazioni di questa tipologia. Dal punto di vista della sostenibilità, questo ha significato un risparmio di 30 km di alluminio estruso che corrispondono a 31 tonnellate di CO2; la produzione della più bassa quantità di rifiuti mai creata per un'installazione tessile di queste dimensioni. L'industria tessile tradizionale normalmente ha sprechi che oscillano tra il 20% e il 45% delle fibre e dei prodotti chimici, e utilizza l'acqua in varie fasi della produzione, con gravi problemi di inquinamento. La promenade di Dubai ha risparmiato 16 tonnellate di fibre e prodotti chimici, senza utilizzare acqua. Quel cielo contro il cielo di 52.426 m² è un effetto visivo stupefacente.
Gli arazzi contemporaneri di Marco Ferreri.
Gli arazzi monocromi Forte Fibra di Marco Ferreri sono esperienze progettuali e produttive piene di significato, autentiche metafore dai molti livelli di lettura, opere di profonda costruzione razionale attraversate da lampi che ridefiniscono identità e visione.
Il virtuosismo con cui si esalta la radicalità del filo, in sequenze progressive fino a comporre l’essenza del decoro, risponde a una logica strutturata dove l’equilibrio della materia si fonde con la costruzione della trama e del disegno. Accanto a questo impianto armonico compare la dimensione cangiante e la profondità dei piani che rendono la superficie infinita, oltre al dialogo con la luce che prepara il cambio di linguaggio e di percezione. Negli arazzi Forte Fibra coabitano la forza del progetto fatta di intuizione e intelligenza teorica con la capacità costruttiva del manufatto. Alla ricerca di un rapporto col contesto e gli elementi che lo circondano, approdo alla dimensione immateriale e simbolica del pattern.